Piscina e bambini: ecco le principali norme di sicurezza da rispettare

Piscina interrata

L’estate è uno di quei periodi in cui l’unica cosa a cui si pensa sono le tante amate ferie, il meritato riposo dal lavoro che sia al mare oppure in piscina.

Lo stesso vale per i più piccoli: i bambini che vanno a scuola non vedranno l’ora che finisca per tuffarsi in piscina, giocare e trascorrere il proprio tempo libero con i genitori e gli amichetti.

Anche i bambini appartenenti ad una fascia d’età più bassa amano giocare in acqua costantemente in compagnia dei genitori il cui occhio vigile, li segue durante tutta la fase di gioco ed esplorazione che caratterizza i bimbi di qualsiasi età.

Nonostante si stia trascorrendo un momento di relax, ogni genitore sa che andando in spiaggia oppure in piscina con dei bambini, bisogna comunque usare prudenza ed avere mille occhi per scongiurare possibili brutti incidenti.

In questo articolo vi parleremo, in particolar modo, delle principali norme di sicurezza da prendere in considerazione quando ci si reca in piscina in compagnia dei propri figli o nella propria piscina di casa ovviamente opportunamente fatta realizzare dalla nota azienda di piscine: Piscine Laghetto.

La prima regola da seguire al fine di salvaguardare la vita del proprio bambino, durante una bella giornata trascorsa in piscina, è quella di non perderli mai di vista per nessun motivo.

Sembra infatti che la principale causa di annegamento dei bambini sia proprio la mancanza di sorveglianza da parte dei genitori e, pertanto, bisogna stare attenti in questo senso.

In secondo luogo, bisogna fare in modo di abituare, ed educare il bambino all’acqua in modo da non percepirla come un pericolo e che, al contrario, ne conosca da grande tutti i benefici ma anche i pericoli.

Esistono dei corsi pensati appositamente per fasce d’età differenti, che vanno da quelli neonatali proseguendo verso livelli di difficoltà sempre crescenti in relazione all’età: facciamo riferimento proprio ai corsi d’acquaticità neonatale che si svolgono in piscina, e che hanno lo scopo di preparare il bambino ad affrontare l’acqua, divertendosi nel contempo con mamma e papà.

Stando in acqua con il proprio bambino non bisogna dimenticarsi di prendere in considerazione dei fattori fondamentali quali la comunicazione ed il gioco, senza scordarsi mai di essere prudenti.

Così non si farà altro che stimolare l’acquaticità del bimbo, nonché il grado di confidenza che quest’ultimo ha con l’acqua sul viso, nel pieno rispetto dei suoi tempi d’apprendimento.

Nel fare ciò occorre tenere presente che, per fare in modo che il bambino acquisisca confidenza con l’acqua sul viso, bisogna attuare precise tecniche oltre al fatto che le tecniche di respirazione in acqua sono la prima cosa da trasmettere ad un bimbo.

Se il bimbo nuota con i braccioli non si devono sfilare all’improvviso, per testarne le capacità di nuoto acquisite, ma occorre sgonfiarli lentamente verificando gradualmente eventuali progressi.

Un’altro pericolo da non sottovalutare mai, risiede nelle famose bocchette di aspirazione. Alcuni di essi potrebbero avere una potenza tale da risucchiare un bambino e tenerlo incollato al fondo causandone il successivo annegamento.

Insomma, per evitare di passare momenti poco piacevoli, tenete sempre in mente che la piscina è un bellissimo posto che unisce divertimento e relax, ma è anche un luogo pericoloso dove i bambini non vanno mai lasciati soli.


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