Illuminazione da interno: a cosa fare attenzione

illuminazione da interno a led

L’illuminazione in molti ambiti è un aspetto che passa quasi inosservato, eppure la progettazione di uno spazio ben illuminato può rivelarsi un’attività anche divertente.

Questo perché entrano in gioco fattori tecnici ed estetici che -opportunamente bilanciati- danno luogo ad atmosfere gradevoli ed al contempo aiutano a contenere i costi.

Qui menzioneremo alcuni aspetti a cui prestare particolare attenzione quando ci si accinge a fare delle scelte in termini di illuminazione di interni.

Negli anni ’50 del ‘900 Richard Kelly elaborò una distinzione fra tre funzioni fondamentali: ambient luminescence (luce per vedere), focal glow (luce per guardare) e play of brilliants (luce per osservare).

 

La funzionalità

 

Il primo elemento da tenere in considerazione è la funzione che deve espletare la luce in un ambiente determinato.

Prima di scegliere un tipo di illuminazione bisogna pensare a quanto tempo si passa nello spazio in questione e a che attività vi si svolgono, in modo da poter definire la quantità e la tipologia di luce di cui si ha bisogno.

Un’ accurata definizione del direzionamento della luce laddove serve maggiormente può, per esempio, abbattere le spese dell’illuminazione ambientale. 

 

La quantità di luce

 

L’ illuminamento, espresso in lux, (flusso luminoso calcolato in lumen/superficie del piano di lavoro espresso in mq) è stabilito per legge per quanto riguarda gli ambienti di lavoro. 

Negli ambienti domestici, in cui la scelta è libera, è bene comunque razionalizzare la quantità di luce da utilizzare.

Generalmente per ogni ambiente domestico sono necessari dai 25 ai 50 lux.

Con questa informazione si può fare un semplice calcolo per sapere quante lampadine serviranno sapendo che nelle loro confezioni vengono riportati i lumen prodotti.

Per illuminare adeguatamente un’ambiente sarà sufficiente suddividere i lumen riportati nella confezione della per i metri quadrati dell’ambiente da illuminare. 

 

La tonalità della luce

 

La tonalità della luce in un ambiente deve essere il più uniforme possibile.

Per sceglierla è importante tenere conto non solo della sensazione data dalle tonalità calde piuttosto che fredde (rilassanti, le prime, e vivificanti, le seconde), ma anche della resa cromatica, ovvero della capacità che ha una determinata tonalità di illuminare un oggetto senza alterarne il colore. 

La tonalità (temperatura) di una fonte di luce viene misurata in gradi kelvin (k), informazione anch’essa riportata sulle confezioni dei prodotti.

All’interno delle case solitamente si usano temperature di circa 3000k, e fino a 4000k negli uffici, ma con un po’ di pianificazione ci si può comunque sbizzarrire nella creazione di atmosfere personali. 

 

Tipologie di apparecchi 

 

Lampadine

Esistono tre tipi di lampadine: a led, ad incandescenza e a scarica di gas.

Senza decantarci per nessuno dei tre tipi, perché tutto dipende dall’uso che si vuole farne, ricordiamo comunque di tenere conto della quantità e della tonalità di luce che si vuole ottenere, sia nell’ambiente complessivo che nel dettaglio. 

 

Apparecchi illuminanti 

La prima scelta da realizzare in questo senso è se si ha bisogno di un’illuminazione puramente funzionale o si vuole dare spazio all’estetica.

Nel caso di voler scegliere degli apparecchi illuminanti che siano anche oggetti di arredo la scelta è vasta: lampadari, plafoniere, lampade da terra, abat-jour… non c’è che da dare un’ occhiata a qualche negozio fisico o online e si troverà sicuramente la soluzione ideale!


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