Il condono Equitalia rappresenta una delle tematiche delle quali oggi si parla con gran frequenza, vista la completa scompara si questo particolar ente.

 

Il condono Equitalia: di che si parla

 

Parlare di un condono vero e proprio è ancora rischioso visto che non è ben chiaro quali saranno le prossime manovre del Governo in merito a tale tipologia di situazione.

Bisogna però mettere in risalto come, il termine condono, possa trarre in inganno le persone che magari possiedono ancora qualche piccolo debito con questo particolare ente.

Sarà quindi opportuno rimuovere dalla propria mente il concetto che, ora, i debiti passati vengano completamente annullati visto che Equitalia rappresenta un vecchio ente di cui non bisogna aver più timore.

 

Un condono solo parziale

 

Pare infatti che, il condono di Equitalia, sia solo ed esclusivamente parziale e non si parli di una rimozione vera e propria del debito maturato da parte di una persona.

Secondo el ultime notizie che riguardano il Governo, pare infatti che i debiti vengano trasferiti all’Agenzia delle Entrare, altro ente che si occupa delle riscossioni, così come lo era quello di Equitalia.

I cittadini che hanno avuto qualche piccolo problema in passato con questa particolare figura che risulta essere ancora ad oggi temuta, potrà ottenere solo una parte del condono.

Il debito dovrà infatti essere restituito da parte delle persone che hanno avuto problemi di questo genere: il condono consiste nello sconto che verrà effettuato al debito, solamente se questo verrà pagato in una soluzione unica da parte del debitore stesso.

Non si parla quindi di eliminazione vera e propria del debito maturato ma, al contrario, è stato utilizzato il termine rottamazione delle cartelle, visto che queste passeranno ad un nuovo ente ed i debiti dovranno essere completamente restituiti da parte dei cittadini.

Il condono Equitalia è quindi un argomento delicato ma che sembra aver già preso una piega ben precisa, visto che il denaro allo Stato dovrà essere restituito in questo modo.

 

Le informazioni presenti in questo articolo sono state prese dal sito finanzasulweb.it